lunedì 4 maggio 2015

Il diario di S. i graffi sulla pelle, le ferite nel cuore di Giuseppina Vitale



TRAMA:

L`opera si svolge nella New York del XXI secolo. La storia si snoda in un arco temporale di di un decennio. Serena Costa è un`adolescente americana nata da genitori immigrati. I suoi, italiani fino al midollo, spesso non capiscono che le loro tradizioni non c`entrano un bel niente con la vita Newyorkese. Nonostante frequenti una scuola prestigiosa, viene presa di mira dalle sue coetanee poiché per loro è una misera bottegaia. Nel tempo libero Serena trascorre le sue giornate con i suoi amici di Mulberry Street, cominciando così a provare un nuovo sentimento: l`amore. Respinta e derisa dal suo gruppo, la povera ragazzina si sentirà nauseata da sé stessa e da quel giorno comincerà la sua vita da bulimica. Nel trambusto Marco le presenterà Jack, rampollo importante dell`élite di Manhattan. Il ragazzo si interesserà fin da subito a lei. Con il passare degli anni, Serena si ritroverà ad avere uno strano rapporto di amore/odio con quest`ultimo. Marco e Jack entreranno in contrasto per le attenzioni della mora. Gelosie, un fidanzamento combinato per l’uomo che ama e un grande segreto sconvolgeranno la vita della protagonista.
Il vomito non le basterà più, avrà bisogno del dolore, quello fisico che ti contorce le budella, entrando a far parte così della schiera degli autolesionisti. Cosa crede di risolvere? Niente. Lei cerca solo di espiare le sue colpe. Cosa ne sarà di Serena?




L'autrice:

Giuseppina Vitale nasce il 08-07-1986 a Nocera Inferiore, una piccola città in provincia di Salerno. Coltiva la passione per la scrittura fin dall'adolescenza. Ama raccontare i sentimenti, le passioni, i desideri. Scrivere per lei è un sogno, qualcosa che le da gioia in ogni momento.

Cit: Scrivere significa donare se stessi al lettore, regalare un sogno a chi forse ha smesso troppo presto di farlo! Questo vuol dire essere scrittrice? Beh allora forse un po' lo sono!


Un estratto in esclusiva per voi:

Un raggio di sole mi colpì il viso. Strabuzzai gli occhi per abituarli alla luce e mi voltai biascicando qualcosa. Un forte dolore alla testa mi risvegliò del tutto. «Maledetto mal di testa!» imprecai mettendomi a sedere. Mi guardai intorno, dov'ero? Non riconoscevo quella stanza elegante e mascolina. Cercai di far chiarezza nella nebbia della mia testa ma niente, proprio non ci riuscivo. Mi alzai per andare in bagno, almeno speravo di trovarlo, quando sentii freddo. Abbassai lo sguardo. Oh mio Dio ma ero nuda! Cosa ci facevo così a casa di uno sconosciuto in quelle condizioni? Afferrai velocemente le mie cose dal pavimento e mi rivestii. Guardai il letto terrorizzata. Una figura possente e virile sovrastava l'altra metà di quel comodo giaciglio notturno. Ammirai le spalle larghe e muscolose, l’addome d’acciaio e le gambe sinuose fasciate dal lenzuolo, peccato che la testa fosse nascosta sotto al cuscino. Non riuscivo proprio a capire chi fosse. Lanciai un urlo, potevo essere più stupida?
«Cazzo urli S! Ho la testa che mi scoppia!» Quella voce mi perforò l'anima dandomi la risposta: sì, potevo esserlo. «Marco cosa ci facciamo qui?» Ero agitata, strane immagini si susseguivano nella confusione della mia testa. Si alzò per avvicinarsi e lo guardai... era nudo? «Santo cielo! Tu sei nudo, io ero nuda, allora noi...» Non riuscii a terminare la frase, ero troppo ammaliata dai suoi gesti. Avevo bisogno di aria, respirai a pieni polmoni. «Sì polpetta, abbiamo fatto sesso» pronunciò tranquillo il mio migliore amico entrando in bagno. «Come fai a essere così tranquillo? Siamo due coglioni!» gli urlai contro seguendolo.
Era lì bello come il sole, l'acqua gli accarezzava la pelle avidamente. Arrossii a quella visione e abbassai lo sguardo. Chiare immagini della notte precedente mi invasero, sentivo caldo. «Tranquilla Sery, eravamo sbronzi. Tu dovevi liberarti di Jack, io volevo vendicarmi di Lisa. È stato solo del semplice buon sesso.» precisò serio. Avevo fatto sesso con il mio migliore amico e ora? Se eravamo entrambi sbronzi perché lui ricordava ed io no? Esternai i miei pensieri sull'orlo delle lacrime. «Promettimi che non cambierà niente tra di noi.» «Sarai sempre la mia migliore amica.» Continuai a guardarlo ammaliata, era un vero peccato che ricordassi così poco di quella nottata. Non so come, ma Marco sembrò leggermi nel pensiero, mi afferrò per un polso trascinandomi sotto la doccia. «Sono vestita! Cosa fai? Scotta!» strillai mentre i miei vestiti stracolmi d'acqua scivolavano a terra.
«Faccio sesso con la mia migliore amica. È un peccato che tu non ricordi!» mi soffiò in un orecchio mentre le sue mani viaggiavano veloci sulla mia pelle.



Per conoscere meglio l'autrice e altri suoi libri: Pagina facebook


Nessun commento:

Posta un commento